mercoledì 24 ottobre 2012

Ironia dell'ironia

Il cinismo è una presa di distanza dal ruolo sociale che di volta in volta ci tocca di ricoprire, e si giustifica con la pretesa (paradossalmente idealistica) di salvare un presunto Sè autentico e immacolato dalla morsa stritolante delle convenzioni e degli obblighi imposti dal buon costume e dall'ipocrisia diffusa; perciò è tenuto prudentemente nascosto (talvolta quasi ignorato dall'individuo medesimo) e custodito come un fatto privato e financo vergognoso. Ma il cinismo esibito volontariamente (e quindi una certa ironia caustica, ad esso correlata, che sembra essere un marchio della contemporaneità) non è che un modo della rappresentazione del Sè, uno stile che si adotta nello svolgere un dato ruolo (o, addirittura, comune allo svolgimento di tutti i ruoli che un individuo può trovarsi a impersonare), col quale si cerca di comunicare ai papabili spettatori un messaggio del tipo: "ora mi vedete così, in questa veste, in questo contesto in cui sembro ridicolo quanto voi, ma io sono anche altro, anzi, io sono molto di più, mentre voi siete solo maschere!". L'ansia di liberarsi dal teatrino umano, di strapparsi e strappare le maschere, diventa maschera neutra di noia, buona per calcare qualsiasi palco, che ridacchia gracchiante ad ogni frase dei compagni di scena; ennesimo ruolo da cui bisogna sapersi, in privato, distaccare, con autentico cinismo non professato.


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dilla