venerdì 19 ottobre 2012

Valzerino

Questo valzerino con la fisarmonica?
Ecco, se senti una musichetta del genere
quasi sicuramente sei dentro un film francese,
uno di quei film ambientati a Parigi
dove se piove è bello
e c'è sempre qualche stronzo in bici
contento
e gli artisti di strada
che magari sono anche brutti
ma fanno dei quadri belli...
Ah se son belli quei quadri!
Se senti questa musichetta,
caro mio,
nulla di più facile che tu sia una comparsa
nella scena del bar
dove i due innamorati
s'incontrano per caso
e s'innamorano di più,
perché se t'incontri per caso
in un bar di Parigi
mentre gira un valzer
e sei in un film
l'unica possibilità
è che t'innamori, 
t'innamori ancora di più.
Oppure c'è una strage di lì a poco,
però quello è un altro genere di sceneggiatura.
Ma tu niente,
non hai incontrato nessuno per caso,
infatti sei una comparsa,
la storia non è la tua,
sei solo il tizio triste del bar,
quello che guarda fuori
dalla finestra,
in alto a sinistra
nell'inquadratura.
Sei pensoso,
e sembri proprio pensare
pensieri pensosi,
e la gente che ti guarda
al di qua del cineschermo,
quella gente almeno
che non si fa abbindolare
dalla storia d'amore in primo piano,
si chiede, pensosa anch'essa:
"Ma cosa diavolo c'ha
da pensare tutto il tempo
quello lì che incornicia la scena
assieme ad altri cinque volti felici?".
Il fatto è che tu guardi fuori dalla finestra,
e fuori dalla finestra piove
e c'è Parigi
e sembra tutto normale;
ma ad un tratto succede una cosa,
una di quelle cose 
che dovrebbero essere incredibili
e inattese
e fantastiche;
ma non succede mai nulla
di veramente incredibile
e inatteso
e fantastico
in questi film in cui tutto
sembra essere incredibile
e inatteso
e fantastico,
non so se mi capite.
In sostanza,
oltre la vetrata
sotto la pioggia
in mezzo a Parigi
c'è un nano
vestito da fantino
che balla con una ballerina
vestita da odalisca.
E il nano ride
e ride e balla
e balla e ride,
nel suo costume 
da fantino nano.
E la gente in sala non capisce
perché tu sia pensoso
e tocca quelli di fianco con il gomito
e sussurra a bassa voce:
"è una scena incredibile
e inattesa
e fantastica,
perché quel tizio 
non lacrima di gioia,
perché ha un'aria
così pensosa?".
Il fatto è
che non riesci a capire
cosa cazzo c'abbiano sempre
da ridere e danzare
sti nani dei film.
No, non è che tu sia
razzista
nei confronti dei nani.
Per carità.
Però ti han sempre fatto
una strana impressione,
i nani:
è come se la loro piccolezza
ingigantisse
la piccolezza di tutti quanti.
E poi,
ballano male.
Per questo sei pensoso.
Ma loro non lo sanno,
né lo sapranno mai,
perché la scena ormai cambia,
muore il tuo fotogramma,
e già tutti son distratti 
da un'altra bellissima
corsa in bicicletta
sotto la pioggia
per le vie di Parigi,
a ritmo di valzerino.



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dilla