giovedì 1 agosto 2013

La passeggiata di Picasso


Su di un piatto ben rotondo di reale porcellana
posa una mela;
faccia a faccia si trova
un pittore della realtà
che prova, vanamente, a dipingere
la mela
tale quale è
ma
mica si lascia fare, lei,
la mela,
ha la sua da dire, lei,
e ben più d'uno scherzo tira fuori dal suo sacco di mela,
la mela.
Ed eccola che gira
nel suo piatto reale,
sorniona, su se stessa
dolcemente, senza darlo a vedere
e come un Marat che si mette l'armatura
perché per forza lo voglion ritrarre,
la mela si traveste da bel frutto travestito.
Ed è allora 
che il pittore della realtà
comincia a realizzar
che tutte le apparenze della mela sono contro di lui
e
come un miserabile accattone
come il povero bisognoso che si trova
all'improvviso in balia 
di non importa quale associazione benificente e caritatevole 
e raccapricciante 
di beneficenza, di carità 
e raccapriccevolezza
il miserabile pittore della realtà
si trova all'improvviso ad esser triste preda
di un'innumerabile folla di associazioni d'idee,
e la mela girando evoca il melo
il paradiso terrestre e Eva e poi Adamo
l'innaffiatoio e i pomi d'ottone delle ringhiere
il Canada, le Esperidi, la Normandia, la renetta
e l'appiola
il Serpente ubriaco di sidro e la Sala della Mela-corda
e il peccato originale
e le origini dell'arte
e la Svizzera con quel pirla di Guglielmo Tell
e anche Isaac Newton
pluripremiato all'esposizione
della gravitazione universale...
e il pittore, stordito, perde di vista la sua modella
e s'addorme.
È allora che Picasso
- che passava di là per caso come passa ovunque,
manco fosse a casa sua -
vede la mela e il piatto e il pittore addormentato.
"Che idea, di dipingere una mela!"
disse Picasso
e Picasso mangia la mela
e la mela dice: "Merci!"
e Picasso rompe il piatto
e se ne va sorridendo
e il pittore, strappato ai suoi sogni
come un dente,
si ritrova tutto solo davanti alla sua tavola incompiuta
con, sputati tra le sue stoviglie rotte,
i terrificanti semi della realtà.

(Molto libera traduzione assai di Promenade de Picasso di J. J, Prévert)



Nessun commento:

Posta un commento

dilla